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Le immagini iper-realiste di Andrea Salvador sono inequivocabilmente collocate nella nostra contemporaneità ma realizzate con un medium - il mosaico diretto - che innesca, al contrario, un’associazione concettuale con le più alte espressioni dell’arte storica italiana.
I mosaici di Andrea Salvador offrono, in un unico corpo, l’esperienza di due approcci temporali diametralmente opposti. Da un lato la forma effimera della grafica giornalistica, una speranza di vita che coincide con la durata del rotocalco e un destino che si compie nell’oblio del riciclaggio cartaceo, dall’altro l’imponenza aulica di un’espressione celebrativa che, per definizione, congela l’immagine destinandola all’eternità.
L’azione risulta, quindi, bloccata in un intervallo temporale infinito amplificato dalla dilatazione spaziale del formato.
La dimensione dei mosaici di Salvador costringe ad un rallentamento, ad un riflessivo alternarsi di avvicinamenti curiosi della tecnica ed allontanamenti assetati di concetto e sostanza.
Le immagini descritte non appartengono ai momenti irripetibili di una vita, sono attimi sospesi destinati ad essere confusi tra la moltitudine degli input quotidiani. La dignità è data ai gesti che precedono o seguono un ricordo.
La tecnica sperimentata è lontana dalla rigidità musiva classica: gli andamenti sono stati eliminati a favore di una posa istintiva che segue esclusivamente la mescola di cromie pure che virano in volumi e campiture.
La superficie frammentata in una miriade di pixel materici si concretizza in un unicum concettuale con il quale desideriamo anche un rapporto tattile.
The ultra realistic pictures here represented are undoubtedly part of our contemporary life style and have been created by using a mosaic technique that evokes a link with the most intense expressionism of our country’s historical works of art.
The mosaics offer the synthesis of an experience of two temporal diametrically opposed methods that is the result of Andrea Salvador’s artistic research.
In one way, we can see the ephemeral style, in graphic works and in magazines, where its existence comes to an end then it is eventually forgotten by the readers and finishes by being recycled. In another, we denote the impressive celebration of an expression that captures the image and offers it to eternal life.
Time, therefore, seems to stop temporarily intensifying the attentions to the spacious expansion of the format.
The dimensions of Salvador’s mosaics tend to make you stop or slow down and alternately contemplate with curiosity the technical approach and then back off for the urge of conception and essence.
The actions described by Andrea Salvador do not belong to the indelible moments of one’s life or of a day in one’s life but of those moments destined to be forgotten or ignored that are part of everyday routine.
Salvador gives dignity to the movements that precede or follow an event.
The enormous fragmentation similar to the digital pixilation is transformed into a unique conceptual specimen, which conveys an impulse to touch.
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